Ciò che conta è amare


Ci sono tutti gli elementi essenziali della comunità cristiana, nel vangelo di oggi.
Disse loro Simon Pietro: "Io vado a pescare". Il capo della Chiesa dà inizio alla missione. Gesù lo ha costituito pietra su cui fondare la sua comunità e lo ha fatto “pescatore di uomini”. Gli altri apostoli riconoscono il su ruolo. Gli dissero: "Veniamo anche noi con te". Qualcosa però non va. “Allora uscirono e salirono sulla barca; ma in quella notte non presero”. Il protagonismo di Pietro (Io vado…) è sviante. La sua chiesa sembra funzionare come un’istituzione umana basata sulla gerarchia e sull’organizzazione.
La missione è altra cosa. La pesca è abbondante solo quando è obbedienza al “Signore della messe”: "Gettate la rete dalla parte destra della barca e troverete". La gettarono e non potevano più tirarla su per la gran quantità di pesci.
Quello che conta è lui. Il segreto della missione è affidare tutto alla sua invisibile presenza. (Si presentò sulla riva, ma i discepoli non si erano accorti che era Gesù). Pietro appunto non se n’era accorto. C’è occhio, infatti, solo dove c’è amore. L’invisibile si svela al discepolo che Gesù amava. È lui a ricordare a Pietro: "È il Signore!".
Allora Gesù si avvicinò, prese il pane e lo diede a loro. Il gesto dello spezzare il pane per condividerlo dice tutto della presenza di Cristo nel mondo. “Nessuno dei discepoli osava domandargli: "Chi sei?", poiché sapevano bene che era il Signore. Il ruolo del capo degli apostoli è riconosciuto dall’evangelista senza alcuna esitazione: “Simon Pietro sali nella barca e trasse a terra la rete piena di centocinquantatré grossi pesci”. È lui che sta guidando la chiesa nella sua impresa, grande quanto nessuno avrebbe potuto immaginare e meno ancora organizzare: centocinquantatré era il numero dei generi dei pesci secondo la classificazione del tempo. Qui sta a indicare la totalità delle razze e dei popoli del terra allora conosciuti. La chiesa stava raccogliendo discepoli in ogni parte del mondo. “E benché fossero tanti, la rete non si spezzò”. Il servizio di Simon Pietro è precisamente quello di tener insieme questa immensa diversità. La chiesa è segno dell’azione dello Spirito quante più differenze raccoglie. In realtà al discepolo è chiesta una cosa sola: non se sta avendo successo ma solo se ama il suo Signore: Quand’ebbero mangiato, Gesù disse a Simon Pietro: "Simone di Giovanni, mi ami tu”. Amare di agape è un traguardo impossibile al discepolo da solo. Pietro lo sa, riconosce e ricorda il suo triplice rinnegamento. Al “tu mi ami (agapao)” risponde con il “tu lo sai che ti voglio bene (phileo)”. Alla fine anche Gesù concorda sullo stesso verbo: "Simone di Giovanni, mi vuoi bene?". In attesa che noi ci lasciamo trasportare dall’agape di Dio Gesù accoglie il nostro debole affetto. Pietro tuttavia non deve dimenticare mai che conta una cosa sola: E detto questo aggiunse: "Tu seguimi".

 




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