Includere


Marco continua all'inizio del suo vangelo, a presentarci l'essenziale della fede. L'incontro con un lebbroso ci ricorda l'essenziale: la fede è all'origine di tutto. Credere significa prendere coscienza della propria situazione (dalla quale non si può uscire) e affidarsi alla potenza di Gesù («Lo supplicava in ginocchio e diceva: se vuoi, puoi guarirmi»). Così il miracolo diventa una lezione, la prova che la salvezza è dono di Dio.
Il miracolo non è mai fine a se stesso e non è mai esclusivamente a beneficio di una persona: è un segno per tutti, una testimonianza, come nel nostro racconto in cui il lebbroso guarito è inviato ai sacerdoti per offrire loro la possibilità di conoscere il Signore («Presentati al sacerdote e offri per la tua purificazione quello che Mosè ha ordinato, a testimonianza per loro»). Guarire è essere "purificati", essere cioè liberati dalla vergogna sociale che accompagna sempre la malattia grave e la povertà. La lotta alla povertà è sempre anche inclusione, come insiste papa Francesco in "Fratelli tutti".
Il racconto tratta della guarigione di un lebbroso. Per comprendere la novità rivoluzionaria che questo gesto di Gesù rappresenta, oggi si legge un passo del libro del Levitico: «Il lebbroso porti le vesti sdrucite, il capo scoperto, si veda il labbro superiore e vada gridando: impuro, impuro! Sia dichiarato impuro per tutto il tempo che avrà nel corpo tale piaga. Egli è impuro: viva dunque segregato e la sua dimora sia fuori del campo» (Lev 13,45-46). Il lebbroso è dunque un impuro, colpito da Dio a causa di un’impurità: egli è un intoccabile e deve vivere al bando della società. È su questo sfondo che il racconto evangelico acquista un significato preciso: Gesù tocca un intoccabile. Il Regno di Dio, portato da Gesù, invece, non tiene conto delle barriere del puro e dell’impuro: le supera. Non esiste uomo da accogliere e uomini da evitare, uomini vicini e uomini lontani, uomini con diritti e uomini senza diritti. Tutti sono amati e chiamati da Dio. il modo di vivere evangelico è il segno di questo amore divino che non fa differenze.
Un’ultima osservazione sorprendente: Gesù si ritira in luoghi deserti per sfuggire alla folla, ma in realtà la folla lo trova e accorre a Lui da ogni parte. Gesù compie un miracolo che lo rivela Messia, ma lui non vuole che questo si sappia. C’è sempre il rischio di intendere male il messaggio e la persona di Gesù, di strumentalizzare e stravolgere le intenzioni. Gesù è da annunciare a tutti, è per tutti, ma non è disponibile a qualsiasi interpretazione. Va predicato a tutti, ma va anche difeso nella sua autenticità. Non la la religione dei miracoli ma dell'amore fino all'estremo.

 




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