Il vino buono, fino alla fine
Nell’annuncio evangelico sono numerose le figure dell’amore: il dono gratuito del samaritano, l’amore per i nemici, la non violenza del “porgi l’altra guancia. Molto meno valorizzato è invece l’amore tra uomo e donna, tra genitori e figli come immagine dell’amore cristiano. L’immagine dell’amore familiare invece ha da dire su Dio cose che non possono essere dette altrimenti. I profeti hanno utilizzato spesso l’immagine sponsale. Il suo primo segno di Gesù avviene alle nozze di Cana. Gesù è lo sposo in cui amore dura fino alla fine, fino all’estremo. Il vino buono non viene a mancare.
L’amore può durare o, come tutte le esperienze sublimi della vita, vive la sua parabola evolutiva destinata al tramonto? Perché la passione d’amore, prima irresistibile, può diluirsi fino a spegnersi e diventare smembramento della coppia o risentimento reciproco in casa? E’ possibile prevenire il tramonto dell’amore?
La crisi dell’amore oggi è diventata profonda e diffusa.
Quando un credente vede un amore morire e un legame sciogliersi, è come se il mondo perdesse parte del suo soffio vitale, come se la terra tornasse al caos. Non può che provarne tristezza e dolore. Lo dice la Bibbia. Nell’antica sapienza ebraica l’amore è definito “soffio vitale”, “realtà santa al Signore”.
L’amore oggi appare nella sua ambiguità. Il tradimento dell’amore (di ogni amore) è sempre un attentato alla vita, una minaccia per l’esistenza.
Ci possiamo rassegnare a una concezione minimalista delle nostre attese affettive? Il nuovo immaginario sociale afferma che è sufficiente l’affetto e l’aiuto reciproco, che la fedeltà è improbabile; meglio accontentarsi del “finché dura”.
Eppure il soffio vitale dell’amore non può spegnersi. Non può morire l’attesa affettiva. Pur nella fragilità e nelle contraddizioni dell’”amore liquido” (così è chiamata l’affettività insicura di oggi) la donna e l’uomo continuano a innamorarsi, le coppie appassionate non smettono di credere all’amore, gli adolescenti persistono nel sognare l’amore unico, le famiglie resistono nell’affrontare ogni giorno un futuro difficile, incerto e imperscrutabile. Anche l’amicizia acquista sempre nuovo apprezzamento.
I legami familiari, infatti, sono tanto importanti, perché sono l’origine della consistenza personale. “Sono amato o no?” è quindi l’unica domanda che conta. Porla, significa ribaltarla: “Sono disposto ad amare o no?”.
È indispensabile che il cristianesimo riscopra i rapporti elementari uomo donna, padre madre, genitori e figli, fratelli e sorelle come luoghi a procedere dai quali soltanto si può capire l’avventura umana e l’amore umano.