AUTUNNO
Fammi uguale, Signore, a quelle foglie
Moribonde che vedo oggi nel sole
Tremar dell’olmo sul più alto ramo.
Tremano, sì, ma non di pena: è tanto
Limpido il sole, e dolce il distaccarsi
Dal ramo per congiungersi alla terra.
S’accendono alla luce ultima, cuori
Pronti all’offerta; e l’agonia, per esse,
Ha la clemenza d’una mite aurora.
Fa ch’io mi stacchi dal più alto ramo
Di mia vita, così, senza lamento,
Penetrata di Te come il sole.
(A. Negri)